In occasione dei dieci anni dalla sua scomparsa abbiamo voluto creare una piccola storia di un musicista che si mpose per la grande personalità e una qualità tecnica irraggiungibile.
La sua storia: 'Frederich Bulsara, nato il 5 settembre 1946 a Zanzibar (nell'attuale Tanzania) da genitori britannici, padre , un diplomatico inglese, e da questo dipesero i frequenti spostamenti della famiglia, che solo pochi anni più tardi si era trasferita a Bombay, India. Quando Freddy aveva compiuto tredici anni era quindi tornata in Gran Bretagna. A londra, il giovane Freddie studiò all'istituto d'arte Ealing, dove conobbe molti di coloro che sarebbero divenuti protagonisti della scena rock britannica dei tardi anni Sessanta(tra glia altri , Pet Towshend e Ron Wood).
Ribattezzatosi "Mercury" in onore del dio greco Mercurio, messaggero dell'Olimpo e patrono del commercio, Freddie cominciò a interessarsi alla musica pop, militando in misconosciute band - Sour Milk Sea e Wreckage. Dopo l'incontro con May e Taylor, Mercury aveva rapidamente dato corpo alla sua "originale idea" per sfondare in ambito musicale: la loro nuova band avrebbe dovuto riptoporre l'oltraggiosità di Mick Jagger in una più chiassosa veste scenica, e sul piano musicale avrebbe dovuto fondere melodie pop con venature hard di matrice zeppeliana..
Mercury estrasse dal cappello anche una "sensazionale" denominazione per la costituenda formazione - il nome "Queen" avrebbe brillantemente riassunto gli obiettivi del gruppo, nell'ambiguo controluce di istanze apparentemente antitetiche: conservatorismo regale e trasgessione sessuale, impeccabile frigidità coronata e madita libertà corporea, epica della decadenza e decadente epicità.
May Mercury e Taylor erano tre discreti compositori, e le idee musicali non gli mancavano, ma perchè il progetto decollasse mancava ancora un quarto elemento...'
'1975
Dopo il concerto del 24 Febbraio a Whashington Freddie era praticamente incapace di parlare. Il concerto del 7 aprile conclusivo del tour statunitense, venne annullato per problemi alla gola di Freddie, egli fu improvvisamente afflitto da una laringite, e gli furono diagnosticati sospetti noduli alla gola. La band partì per una decina di giorni di vacanza alle Hawaii.
1984
In settembre viene pubblicato Love kills-Rot wang's party, il primo singolo da solista di Freddie Mercury, un brano scritto per essere inserito nella colonna sonora del remake del film Metropolis. Nel mese di ottobre viene pubblicato l' album-colonna sonora Metropolis che comprende Love kills e brani di altri artisti. In febbraio il quotidiano The sun pubblicò un' intervista a freddie centrata sulla sua ammissione di essere gay, egli negò la dichiarazione.
1985
In maggio Freddie pubblicò un singolo solista, I was born to love you. Il suo album Mr. bad guy venne pubblicato nel corso dello stesso mese. In agosto venne pubblicato Made in Heaven, secondo singolo tratto dall' album solista di Mercury Mr. bad guy. Nello stesso mese Freddie fu visto in pubblico con una nuova compagna, la quarantaduenne attrice tedesca Barbara Valentin. In settembre avvenne la pubblicazione del terzo singolo tratto da Mr. bad guy, Living on my own. Un altro brano dell' album, Foolin' around, fu destinato alla colonna sonora del film di Nick Nolte Teachers
1986
L' interpretazione di Freddie del tema conduttore del musical teatrale Time (di Dave Clark), entra in classifica e raggiunge il n.o 24. In luglio egli pubblicò il suo primo video-Ep, composto da 4 brani: I was born to love you, Made in Heaven, Time e Living on my own. Bandito dalla tv, quest' ultimo divenne un pezzo da collezionisti. Le immagini erano una sorta di Baccanale di circa 300 amici che consumavano caviale e champagne alla festa per il 39.o compleaano del cantante, tenuta a Monaco nell' 85.
1987
La Emi-Parlophone pubblica in marzo The great pretender-Exercises in free love di Freddie. Diviene il suo singolo di maggior successo, raggiungendo il n.o 4 e rimanendo in classifica per 9 settimane. Appare anche un video di accompagnamento.In ottobre viene pubblicato Barcelona- Exercises in free love, duetto tra Freddie e la cantante operistica Montserrat Caballè.
1988
In ottobre Mercury e la Caballè cantano in playback Barcelona nella città a cui è ispirata. La festa per il lancio dell' album del duo si svolge nel bar del ridotto della Royal Opera House di Londra. L' album entrerà in classifica per quattro settimane. Successivamente viene pubblicato il singolo The golden boy-The fallen priest.
1989
Nel mese di gennaio Freddie e Montserrat pubblicano il terzo singolo comune, How can i go on. Un comunicato stampa firmato da Freddie annunciava che il vocalist non aveva alcuana intenzione di andare in tour per la promozione dell' album The miracle in uscita in quel periodo.
1990
In novembre il giornale The sun esce col titolo: 'Freddie è gravemente malatò, affermando che il cantante era virtualmente confinato nella sua abitazione lodinese. Più avanti il Sun pubblicò una fotografia del cantante mentre usciva dallo studio del medico F. Gordon Atkinson.
1991
Il 24 novembre mesi di congetture riguardanti le condizioni di salute di Freddie arrivano a un tragico epilogo. Dopo aver ammesso pubblicamente da sole ventiquattro ore di soffrire di aids, Freddie muore di polmonite nella sua casa di Londra. I fan si erano radunati all' esterno della sua abitazione e per tutto il giorno c' era stato un' andirivieni ininterrotto. Tra gli ultimi visitatori vi furono i suoi genitori, Bomi e Jer Bulsara, e la sua ragazza di un tempo, Mary Austin.'
'Dopo la morte di Freddy Mercury, nel '91, per un certo periodo non si parlò altro che dei Queen. Poi si arrivò alla saturazione e la band di We are the champions finì nel dimenticatoio fino a qualche settimana fa, quando è arrivato l'annuncio di una rinascita con George Michael come vocalist. Al di là di perplessità e ironie (Queen in inglese significa anche "checca"...), l'operazione potrebbe avere un senso: dopo l'emozionante interpretazione di Somebody to love al Freddy Mercury Tribute del '92, tutti furono concordi nell'affermare che George Michael era l'unico sostituto ipotizzabile di Mercury. A parte ciò, rileggere oggi le vicende discografiche post-Mercury con il distacco che gli otto anni trascorsi ci consentono, rivela vicende emblematiche e interessanti per capire quali sono le logiche e le strategie che regolano il music-business. - Filone "grandi successi": l'idea del "greatest hits" non l'hanno inventata i Queen, ma è con loro che è esplosa veramente. Il primo, pubblicato nell'81, rimase nelle charts inglesi per più di 200 settimane. Il secondo, pubblicato astutamente in contemporanea alla morte di Mercury, ottenne vendite clamorose. Dopo i Queen, il "greatest hits" è diventato praticamente un obbligo per qualunque artista (lo stesso George Michael ha appena pubblicato il suo) anche perché, come gli album live, permette di restare sulla cresta dell'onda quando la creatività è ferma. Ci sono stati casi strani, come il Greatest dei Sex Pistols che nella loro fulminea carriera hanno realizzato un solo album. Per non andare lontano, basta pensare a Gianluca Grignani, uno considerato ancora giovane ed emergente, che con appena tre album all'attivo è già nei negozi con una raccolta. - Filone "morto che parla": lo hanno fatto anche i Beatles e i Doors, cioè un album postumo con la band che suona su registrazioni del vocalist deceduto. I Queen reduci misero insieme Made in heaven, che due o tre pezzi carini li aveva, ma, finita l'onda emotiva, l'operazione mostrò i suoi limiti e l'album andò a finire nel ghetto dei CD in offerta a prezzo scontato. - Filone "tutto fa brodo": nell'85 Mercury realizzò come solista un non fondamentale Mr Bad Guy. Dopo la sua morte, i discografici, con la sola aggiunta di Barcelona, un duetto con la cantante lirica Montserrat Caballè, lo ripubblicarono cammuffato con il nome di The Freddy Mercury Album. Non contenti di questo, fecero uscire anche un inutilissimo Freddy Mercury Remixes, con nuove versioni delle stesse canzoni. Così, se i Queen si sono guadagnati un posticino nella storia del rock, ne hanno uno fondamentale in quella del marketing discografico. Per chi volesse comunque rivalutarli, il loro album migliore è lo sconosciuto Queen II, del '74. Aspettando sorprese future. '
Maggiori informazioni nel bellissimo sito ufficiale de queen:
Queen official Site.
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