Nei sotterranei della musica italiana si vive abbastanza bene, ma tutt'altra cosa è emergere per respirare l'aria pulita della superficie. Chi ci riesce è una sorta di eroe per gli altri, un privilegiato, il "Kwisatz Haderach", come in Dune di David Linch. Ebbene gli Handle With Care, con il loro GrungeOver torinese, paiono proprio essere predestinati ad appartenere a questa ristrettissima casta di eletti. Dalle grigie piazze di Beinasco agli splendori della Rete delle Reti e dei palchi di MTV di differenza ne passa, eccome! Lascerò a chi ne ha voglia il compito di andarsi a leggere il loro strabiliante curriculum sul sito ufficiale
stage.vitaminic.it/hwc
(cliccare sul link alla "Biografia" del gruppo), mentre in questo spazio mi limiterò a descrivervi la loro musica. Innanzitutto chitarre a tutto spiano: ascoltando alcuni loro pezzi, tra cui la superba Blu, non si direbbe che gli Handle With Care abbiano un unico chitarrista, Enrico Esma, che oltretutto canta anche tutti i pezzi. E poi il loro sound è cattivo, ma sofisticato, duro, crudo, eppure estremamente curato. Questo mix delicato è difficilissimo a trovarsi quando si sta parlando di Grunge e di Rock molto più che semplicemente "spesso". E quando ho ascoltato per la prima volta l'MP3 di Blu i miei istinti sono stati ricoperti da un sound accattivante che con il passare dei secondi mi ha trascinato in un movimentato vortice di frenesia esoterica. Perché tra il grunge, il punk ed il rock corre un filo rosso che fa dell'energia e della melodia le sue armi più incisive: gli Handle With Care suonano con una già citata chitarra stellare che riempie totalmente il flusso sonoro dei loro pezzi, con alchimie musicali aldilà del normale, con melodie talmente semplici da entrare di prepotenza nel vortice cerebrale dell'ascoltatore. Sei tu... ripeteva incessantemente la voce di Enrico quasi a voler trascinare a forza, e suo malgrado, l'ascoltatore nell'imperioso turbinio di gioia e dolore che avrebbe consumato le sue resistenze su un fatidico letto di ritmo e melodia che generosamente veniva steso come un cordiale tappeto rosso sangue che avrebbe finito per avvolgermi completamente. Non è possibile opporre resistenza a Blu, e l'ascolto genera "dipendenza": né extasy, né hashish, né cocaina saprebbero sconvolgerti l'anima in questo modo.
Da allora sono passati pochi giorni e, nel frattempo, dopo che lo stesso MP3 veniva segnalato sul sito di MTV, vengo a conoscenza del fatto che gli HWC si esibiranno a Marzo dal vivo niente-popò-di-meno-che a SuperSonic, il nuovo fiammante programma di MTV Italia, condotto dal grande Enrico Silvestrin, che da spazio alla migliore musica emergente internazionale. E' inoltre in lavorazione il loro nuovo CD, su cui in realtà non ho molte indiscrezioni (Enrico di solito è di poche parole) se non la certezza che, se il progetto artistico degli HWC è, come si direbbe, ancora tutto in fase di maturazione, potrebbe contenere brani ancora più belli di quelli che si possono attualmente scaricare gratis dal loro sito Web. Spero che l'Italia non dimostri ancora una volta il suo maledetto complesso di inferiorità nei confronti delle novità in campo artistico, e musicale in particolare: gli HWC sono più che pronti al grande salto nel buoi che dovrebbe oramai, a ragion di logica, essere alle porte. E'ora di finirla con le milionate di CD venduti dai soliti Pausini o Bocelli: oltre a questi "classici" italiani, sulla cui qualità artistiche comunque non possiamo avere ragionevoli dubbi, dobbiamo puntare anche su qualcosa di più nuovo, giovane, innovativo, sensazionale, in grado di smuovere le acque da troppo tempo ristagnanti della produzione musicale italiana. E gli HWC sono, finalmente, una reale occasione per farlo...
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