Sul finire degli anni Ottanta l'industria dell'audio e del video avvertiva la necessità de definire nuovi standard che potessero facilitare l'avvento della progressiva digitalizzazione delle informazioni. I tre principali organismi incaricati di definire questi standard a livello mondiale sono ITU (International Telecomunication Union), un'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di telecomunicazioni e broadcasting, l'IEC (International Electrotecnical Commission), incaricato di gestire gli standard in ambito elettrico e elettronico, e l'ISO (Internatinal Organization for Standardization), che elabora standard in svariati campi. Nel 1988 fu formato un gruppo di esperti con lo scopo di sviluppare standard per la codifica, elaborazione e riproduzione di audio e video; a questo gruppo fu dato il nome di Mpeg (Muving Picture Experts Group).
L'Mpeg audio utilizza per la codifica audio un modello psicoacustico elaborato nel corso degli anni da vari enti di ricerca fino ad arrivare ad avere l'attuale algoritmo di codifica /decodifica, il layer III. Si è partiti dalla considerazione che l'orecchio umano non è un dispositivo perfetto che riesce a percepire tutti i suoni anzi in particolare quelli compresi tra i 2 e 5 Khz ma non solo anche l'ampiezza (il volume) non è percepita in maniera lineare quindi eliminando le informazioni non necessarie si può risparmiare una consistente parete dello spazio di memorizzazione.
Sta a voi scegliere se avere una qualità assoluta a scapito di spazio o in poco spazio la stessa qualità udibile dall'orecchio.
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