Roxy Bar, web e tv, Sanremo, parla Red Ronnie: “I talent oggi scarterebbero Dalla e De Andrè”

Il Roxy Bar Tv è ripartito e rilancia. Uno dei pochi esperimenti vincenti che hanno unito musica e televisione è tornato ma ha cambiato casa sposando la platea del web. Già, il tempo è passato dall'era di Videomusic, il mondo della musica è stato riformato e le nuove tecnologie hanno preso il sopravvento modificando il rapporto di fruizione e condivisione tra il pubblico e i linguaggi musicali. Di questo e di altro abbiamo parlato con Red Ronnie, ampliando il raggio della conversazione ai talent show e all'imminente (e immancabile) Festival di Sanremo che partirà tra poche settimane. Iniziamo dal ritorno del Roxy Bar: "Sono cambiate tante cose in questi dieci anni - spiega Red Ronnie - prima c'erano le case discografiche, e Internet non era quello di oggi. Anche il format del programma si doveva adeguare alle leggi della televisione che comprendono l'auditel, le interruzioni per gli spot, l'orario. Con il web ho potuto sperimentare nuovi linguaggi, posso trasmettere a una platea di tutto il mondo. In poche parole faccio nel presente quello che gli altri pensano del futuro". Va bene il web ma alla vecchia tv un po' di fascino sarà pure rimasto, no? Il Roxy Bar tornerebbe al passato se arrivasse una richiesta? "E'diverso farlo per il web o la tv. Posso però assicurare che con la mia esperienza potrei fare un programma che funzioni per la televisione". Red Ronnie ha sempre avuto buon fiuto per i giovani musicisti in rampa di lancio. Inevitabile parlare dei talent, un format che sceglie una strada diversa rispetto al Roxy Bar. Analizzando la situazione degli ultimi anni in Italia sono emersi decine di interpreti che hanno fatto scomparire gli autori. Un fenomeno che per certi versi assume connotati preoccupanti: "Hai ragione, gli autori sono scomparsi - conferma Red Ronnie - oggi i talent eliminerebbero Gino Paoli, Fabrizio De Andrè e Lucio Dalla". Dunque chi sono i cantanti di oggi? La sentenza del presentatore è diretta e senza peli sulla lingua: "Sono attori di emozioni scritte da altri". Ma non manca anche una frecciatina al mondo della radio che Red Ronnie conosce molto bene: "Oggi trasmettono solo i successi, non li creano più. E nei locali va di moda il sistema karaoke come alla tv". Come si fa a non parlare del Festival di Sanremo? "Me lo chiedono tutti ma mi limito a dire che non mi interessa, è semplicemente uno show televisivo". Le nuove proposte e i gruppi provenienti dal panorama indie italiano hanno trovato più spazio nelle ultime edizioni. Ciò ha contribuito a portare un nuovo interesse per il palco dell'Ariston?  Red Ronnie non sembra pensarla proprio così. "Quanti si ricordano il nome di chi ha vinto l'edizione dei giovani lo scorso anno? E lo stesso si può dire delle canzoni degli artisti della scena alternativa". Parliamo delle nuove generazioni. C'è un nome che ti piace? "Erica Mou". E i cantautori? Dente, Brunori Sas, Colapesce ti hanno colpito? "Posso parlare di quelli che ho ospitato in trasmissione. Colapesce è bravo ma il problema, per tutti, è che i giovani non hanno modo di maturare, sono lasciati allo sbando".  Internet e discografia. Le major hanno perso tempo a combattere il web? "Le case discografiche non hanno proprio capito Internet". E Il futuro della musica come sarà? "Il presente è così travagliato che pensare al futuro sarebbe anacronistico". Luca Stefanucci

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