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Meganoidi sono per molti un simbolo della scena indipendente italiana. E non è solo questione di etichetta ma anche di approccio alla musica. Esplosi nei primi anni zero con singoli fulminanti in piena epopea ska, la band ha avuto con il passare degli anni una evoluzione che l'ha portata ad abbracciare nuovi stili musicali totalmente opposti a quelli di partenza. Una scelta che molti non hanno digerito ma sicuramente da rispettare e condividere. Specie in un'era dove il mercato musicale spinge per prosciugare fino all'osso qualsiasi tipo di idea vincente.
La band sta girando l'Italia con il suo tour e noi ne abbiamo approfittato per fare due chiacchiere con
Luca Guercio, trombettista e chitarrista del gruppo. Una panoramica generale che parte dagli esordi trascorsi tra centri sociali e ska, passando per la situazione musicale italiana attuale e finendo a parlare di
Genova, la sua musica e le due squadre di calcio...
Quindici anni di carriera. Un traguardo importante giustamente festeggiato con un tour che abbraccia varie località italiane. Come sono i Meganoidi nel 2014?
Siamo semplicemente più maturi, ma sempre con la stessa energia. Il contatto con il pubblico è per noi la fonte di ispirazione più grande.
Avete iniziato con brani legati alla scena dei centri sociali genovesi. Mi ricordo che dieci anni fa nelle macchine dei neopatentati la vostra musica girava senza sosta negli stereo. Qual è adesso il pubblico dei Meganoidi? Coloro che adesso sono trentenni o i teenager rimasti affezionati allo ska?
Avendo avuto un percorso artistico molto vario, il nostro pubblico è altrettanto vario. Fondamentalmente se noi piacciamo alla gente, è proprio per questa caratteristica.
Siete stati, e siete, dei puristi della scena musicale indipendente italiana. Come vedete adesso il panorama? Quindici anni fa quando avete iniziato le case discografiche avevano un altro peso così come il supporto fisico dei dischi. Senza considerare che i talent non c’erano…
Il mondo è cambiato e di conseguenza anche il contesto musicale. Noi siamo sempre stati autoprodotti e autodeterminati artisticamente, quindi abbiamo vissuto diversamente il cambiamento, non solo come artisti, ma anche come discografici. Il panorama attuale è troppo viziato dai media, è quasi irreale. Fortunatamente c'è un vasto movimento di artisti e musicisti che scrivono, suonano dal vivo e sudano ancora sui palchi facendo in modo che il mondo della musica non sia banalizzato con quattro cover cantate bene in tv.
Avete fatto pace con il pubblico dello ska? Molti per tanti anni non hanno accettato il vostro cambio di stile.
Ma non ci abbiamo mai litigato! Vedi, il nostro vero pubblico, non quello affezionato a due singoli, ha capito fin da subito quale fosse il nostro percorso, forse ancora prima di noi. Infatti, non ci hanno mai abbandonato. Chi inizialmente è rimasto deluso si è ricreduto, perchè ha finalmente capito quale era il nostro intento, quello di musicisti indipendenti, che credono che fare musica voglia dire anche crescere e trovare nuovi modi di esprimersi. D'altra parte a 20 anni hai delle cose da dire, a 30 o a 40 magari ne hai altre da comunicare in modo diverso. La musica è questo, è comunicazione, non è intrattenimento e due
singoletti usa e getta per assicurarsi un risultato.
Quanto c’è ancora nella vostra musica di quell’immaginario fantastico proveniente dal mondo dei fumetti?
Il nostro modo di fare musica rispecchia totalmente il nostro modo di essere fatto di risate, di pianti, di incazzature e ironia. Ora siamo maturi e sappiamo far convivere tutti questi aspetti nella musica che facciamo; infatti lo spettacolo che stiamo portando in giro ne è la prova e ripercorre tutta la nostra storia come se fosse un album fotografico. Ci sono brani come
Meganoidi, Supereroi, ma anche
Zeta Reticoli e
Ogni Attimo oppure
Mia e
Aneta ecc...Insomma, più di un'ora e mezza fatta di tante emozioni, come di tante emozioni siamo fatti noi.
Cosa stai ascoltando ultimamente di bello? Dischi nuovi o meno recenti?
Sto ascoltando molto i Blackfield, i Karnivool, De Andrè, Fossati...sono un onnivoro di musica.
Parlaci un po’ della scena musicale genovese. Ci sono gruppi interessanti? E in generale ci sono posti e locali dove una giovane band può esibirsi?
A Genova i posti dove suonare sono molto pochi per gli emergenti, ma alla fine si riesce a suonare. I "Giardini Luzzati" nel centro storico offrono sempre un bello spazio per le attività live, lo stesso si può dire del "Pantarei" che è un luogo di culto. Poi c'è "La Claque" e anche il caro "Zapata" che il giovedì sera fa la serata session dove molti musicisti si incontrano. Gruppi a Genova ce ne sono sempre e tanti, ma al momento, se devo essere sincero, nessuno mi ha colpito in modo particolare.
Quali sono i prossimi progetti in cantiere del gruppo? Un nuovo disco è all’orizzonte? Ci puoi dare qualche anticipazione?
A breve uscirà il Cd+Dvd live registrato a Roma lo scorso ottobre e abbiamo già in progetto il nuovo album in studio. Ma ne riparliamo tra la fine di quest'anno e l'inizio del 2015.
Cambieresti qualcosa in questi 15 anni di carriera?
Sinceramente no, tutto quello che siamo oggi è frutto di scelte giuste e anche di scelte sbagliate che ci hanno comunque insegnato qualche cosa. Non abbiamo rimpianti o rimorsi, abbiamo solo imparato a fare meglio il nostro lavoro, e questa è la cosa più importante.
Hai tifato per Genoa o Samp al derby?
Mmmmmmm...So di non essere simpatico a molti per questo...Ma io non riesco proprio a seguire il calcio! Tutto ciò che è circondato da fanatismo, mi repelle.
Supereroi Vs Municipale: quindici anni dopo chi vince?
Sempre noi!
(Foto del gruppo: Alberto Terrile)
Luca Stefanucci
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