Nel centro del caos di Verdiana c’è una certezza: “No ai pregiudizi, la musica va ascoltata”

Oggi è il giorno di uscita del nuovo album di Verdiana dal titolo "Nel centro del caos", primo lavoro dalla lunga distanza dell'artista calabrese emersa grazie al successo di "Amici". Si tratta di un disco dove la cantante ha potuto esprimere tutta la passione per la musica traducendo con parole e note il proprio vivere quotidiano degli ultimi anni. Ma lasciamo la parola alla stessa Verdiana che ci ha concesso un'intervista per presentare il suo nuovo lavoro: "Il disco ha questo titolo perché esprime un determinato momento storico, caotico e particolare che forse è generazionale. Parla di realtà, di scelte diverse da quelle che abbiamo sempre sognato di fare. Ma è anche un augurio per tutti di trovare la propria stella danzante, una apocalisse contro le standardizzazioni, la vanità che primeggia e contro l'età che avanza, anche se questa frase la pronuncio in particolare per noi donne!". Verdiana parla e non si ferma più. Si sente che è orgogliosa del suo disco. Ma torniamo ai sogni interrotti e alle scelte difficili. C'è qualcosa di autobiografico in queste parole? "Sì, in questi ultimi anni mi sono trovata spesso davanti a situazioni critiche che mi stavano per allontanare dal mio sogno, quello della musica. Ho fatto mille lavori, perché non riuscivo a vivere solo di questo mestiere. Non è stato facile". Gli impegni lavorativi e promozionali si faranno sempre più pressanti ma nonostante ciò Verdiana adora la tranquillità di casa e della sua Calabria: "Vivo in un piccolo paese. Difficilmente riesco a trovare le bellezze della mia terra altrove. Con l'avanzare dell'età la voglia di metropoli scompare e torna la voglia di stare in una dimensione più intima".

Tra le varie collaborazioni nel disco spicca quella con Brunori Sas ("abitiamo vicini di casa!"), uno dei cantautori più amati della scena alternativa. Due mondi di provenienza che solo all'apparenza sembrano distanti. Sulla sua esperienza ad "Amici" Verdiana ci tiene a precisare che "capisco il pregiudizio che molta gente ha nei confronti dei talent ma non sono tra quelli che ne hanno usufruito per notorietà. Questo mestiere lo faccio da 18 anni, ho iniziato la gavetta molto presto, ben prima delle apparizioni in tv. Ho aperto un concerto a Vasco e suonato in posti affollatissimi ricevendo anche qualche applauso..."Amici" è stata un'ottima occasione per avere visibilità nel senso di uscire dai confini. Ho trovato un ambiente familiare, tutti ti trattano bene. Ero spavantata all'inizio ma è stata una grande esperienza. Mainstream, indipendente...nella musica non si alzano le barriere. Sin da piccola nella mia casa non è mai mancata la varietà, ho ascoltato tanto rock anni '60 e '70. Ho vissuto in Emilia per alcuni anni e sono entrata in contatto con la scena indie nazionale: Dente, i primi concerti de Le Luci della Centrale Elettrica... Insomma nella musica bisogna abbattere il pregiudizio e fare una semplice cosa: ascoltare". E da oggi c'è un nuovo disco con cui mettere in pratica il consiglio. Luca Stefanucci

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