I dati MIDI, essenzialmente, trasportano l'informazione di quali note debbano essere suonate, per quanto tempo, il volume delle stesse; in secondo luogo, altri parametri, quali il pitch-bending, la modulazione, il pan, tutte informazioni che vengono inviate da un trasmettitore (tastiera o sequencer, entrambi tramite la porta MIDI Out) ad un ricevitore (tastiera, expander, scheda audio o quant'altro, tramite la porta MIDI In) che potrà suonarle eo trasmetterle ulteriormente (tramite la porta MIDI Thru) ad altre periferiche. La porta MIDI Thru, però, non è fisicamente collegata a quella di MIDI In (per evitare disturbi elettrici); proviene, invece, dalla decodifica di un segnale luminoso, che nelle intenzioni dovrebbe dare luogo ad una copia perfetta del MIDI In, ma nella realtà introduce alcune alterazioni; queste modifiche, comunque, non appaiono evidenti (così come i ritardi temporali introdotti da ogni porta) se si collegano via MIDI due o tre apparecchi in cascata; possono, però, dar luogo ad errore nel caso (teorico) del collegamento di più di 10 apparecchi. Alcuni strumenti musicali, poi, non hanno porta Thru; esistono in commercio, però, delle scatoline non molto costose capaci di fornire più MIDI Thru da inviare a diversi apparecchi. Inoltre il protocollo e le periferiche MIDI (soprattutto quelle più datate) non possono gestire contemporaneamente più di una certa quantità di dati, pena l'intasamento del sistema ed il blocco di alcune periferiche. Sono a tal proposito disponibili in commercio dei filtri midi che selezionano alcuni controlli che non si vuole vengano inviati alle periferiche. Esempio diffuso è l'eliminazione tramite tali apparecchi dei controlli relativi all'aftertouch inviati dalle tastiere durante esecuzioni particolarmente complesse, in quanto tali controlli vengono emessi in grande quantità dalle tastiere ma influiscono relativamente poco sulla espressività dell'esecuzione stessa. Fate attenzione alla lunghezza dei vostri cavi MIDI! Cavi lunghi più di 5 metri possono indebolire il segnale elettrico e compromettere la trasmissione. E' importante sottolineare che i dati MIDI contengono informazioni su quali note e, talvolta, quali suoni devono essere emessi, ma NON CONTENGONO I SUONI STESSI che saranno, invece, generati dalle periferiche riceventi. Un canale MIDI può essere utilizzato, per esempio, anche solo per comandare un multieffetto, magari per controllarne a distanza il tempo di delay o programmare parametri come l'andamento del decadimento di un riverbero. Anche i mixer digitali, molto alla moda di questi tempi, sono gestibili ed automatizzabili via MIDI.
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