Esistono molte apparecchiature che svolgono funzioni midi, e che possiamo riassumere in tre grandi categorie. Proviamo a descriverne alcune in dettaglio per capire meglio il loro funzionamento e la loro diversità.
A volte alcune di quelle seguenti si rivelano parzialmente inutili ma proprio nel momento che meno te lo aspetti ecco che la funzione bisfrattata si rivela utile.
I principali generatori di dati midi:
Sintetizzatori, masterkeyboard, computer, workstation.
I generatori di suono:
Expander, midimixer, batterie elettroniche, dispositivi in grado di ricevere dati midi.
Le interfaccie:
Sincronizzatori, midibox, e altri dispositivi in grado di indirizzare le informazioni midi
Chiaramente le apparecchiature sopra esposte non vanno viste con riferimento assoluto di categoria di appartenenza, perchè è vero che ad esempio un midimixer riceve ed esegue informazioni midi, ma se lo stesso è in grado anche di trasmetterle, dovrebbe appartenere alla categoria dei generatori di dati midi.
-Il sintetizzatore
La tastiera midi per eccellenza. All'interno il sintetizzatore è diviso in due sezioni distinte: una di controllo, che comprende la tastiera, i comandi e la parte elettronica per l'elaborazione in entrata ed uscita dei dati midi, ed una di generazione di suono.
Normalmente la sezione di generazione di suono esegue le istruzioni della sezione controllo, èpossibile comunque impostare la divisione di queste due sezioni, in modo da poterle utilizzare separatamente vedi: LOCAL CONTROL OFF.
-La masterkeyboard
Una masterkeyboard generalmente è in grado di svolgere tutte le funzioni di controllo midi piùo meno complesse, la caratteristica che la distingue dal sintetizzatore è l'assenza della sezione di generatore di suono.
-Il computer
Si è affiancato alle apparecchiature midi ed ormai con i software in commercio e hardware dell'ultima generazione è in grado di svolgere funzioni midi superlative.
Chiaramente a meno che non si parli di portatiti (book), è destinato alla postazione fissa in studio o in abitazione.
Oltre al software deve essere dotato di interfaccia midi e se si vuole farlo suonare, anche di scheda audio.
-La workstation
Un sintetizzatore più evoluto con la capacità di sequencer e funzioni midi complesse.
-L'expader o modulo sonoro
L'expander non è altro che la sola sezione di generazione di suono di un sintetizzatore. Dotato in genere di capacità politimbrica
-Le interfaccie
Sono dispositivi di ausilio ad un sistema midi, ce ne sono molti tipi.
-Sincronizzatori: che servono a fare partire e camminare allileate diverse apparecchiature midi. Un sincronizzatore molto utile èquello che si usa per far andare a tempo un registratore analogico a nastro con varie apparecchiature midi.
Midibox: utili per filtrare, miscelare, canalizzare, collegare varie fonti midi. Troviamo tra le più importanti: Merge, Patch Bay, Midi Channnelizer, Thru.
-La polifonia
Ormai tutte le apparecchiature midi sono polifoniche, bisogna comunque tenere in considerazione la quantità di polifonia, ossia il numero di note che si può suonare contemporaneamente.
Viene spontaneo credere che 10 note di polifonia siano sufficenti, ma in realtà se si vuole suonare scale, arpeggi o accordi utilizzando il sustain ci si dovrà ricredere. Perchè subito dopo che le note avranno raggiunto il massimo di polifonia, si avvertirà l'effetto taglio, ossia le prime note suonate, per effetto della polifonia esaurita non si sentiranno più.
Che dire poi se si utilizza un sequencer?
La cosa si complica ancor di più con l'utilizzo di apparecchiature politimbriche, cioè dotate di più generatori di suono al loro interno.
Sarebbe bello poter disporre di un apparecchiatura politimbrica e con polifonia illimitata, purtroppo il costo risulterebbe esagerato.
Esistono comunque metodi di ottimizzazione per assegnare le note di polifonia ai singoli generatori di suono:
-Fix mode.
Assegnazione fissa e cioè settata dall'utente. Con questo metodo è possibile assegnare un numero fisso di polifonia per ogni determinato generatore. Le note che supereranno il numero di polifonia assegnato saranno ignorate.
Auto mode.
Assegnazione dinamica ed automatica delle note di polifonia, con diverse modalità di priorità.
Ne parleremo in modo più approfondito nel trattato che riguarda i midifiles.
-Lo split della tastiera
Una funzione di grande utilità in quanto consente di dividere la tastiera in due o più parti, con la possibilità di assegnare a ciascuna di esse timbri diversi. La tastiera dotata per eccellenza della funzione split è la Masterkeyboard, nonchè tutte le tastiere cosiddette da pianobar, ossia quelle dotate di accompagnamento elettronico eseguito in modo automatico rispettando gli accordi musicali suonati dalla mano sinistra, mentre la destra esegue con un timbro diverso il canto o altro.
-Midi implementation chart
Ogni apparecchiatura midi è dotata della Midi implementation chart (Tavola di implementazione midi), rilasciata dal costruttore, che raccoglie in modo sintetico le caratteristiche dell'apparecchiatura stessa. La corretta lettura fornisce una visione chiara del funzionamento e delle varie possibilità midi offerte.
Vediamo com'è organizzata:
Function Trasmitted Recognized Remarks
-BASIC Default
-CHANNEL Changed
-MODE Default
Messages
Altered
-NOTE
-NUMBER True Voice
-VELOCITY Note On
Note Off
-TOUCH Key's
Chan's
-PITCH BENDER
-CONTROL
-CHANGE
-PROGRAM
-CHANGE
-SYSTEM EXCLUSIVE
-BASIC Default
-CHANNEL Changed
-SYSTEM Song Pos
-COMMON Song Sel
Tune
-SYSTEM Clock
-REAL TIME Messages
-AUX Local Control
All Notes Off
Active Sense
Reset
-NOTES:
Mode 1: OMNI ON, POLY Mode 2: OMNI ON, MONO O:Yes
Mode 3: OMNI OFF, POLY Mode 4: OMNI OFF, MONO X:No
La prima colonna Function, indica i varii tipi di messaggi midi. Le due colonne Trasmitted e Recognized, mostrano se lo strumento è in grado di trasmettere o ricevere la funzione o il messaggio menzionato nella prima colonna. L'ultima colonna Remarks, è destinata a informazioni aggiuntive.
I simboli "O" (Yes o Si) e "X" (No), indicano la varie possibilità. A volte potremo trovare i due simboli insieme, questo significa che la funzione è settabile liberamente.
Basic Channel
Indica quale canale midi base è utilizzato per ricevere o tramettere. Default significa: impostazione all'accenzione. Changed: impostazione dell'utente.
Mode
Indica l'impostazione dei 4 modi midi (Modo 1, Modo 2, Modo 3, Modo 4). Default: impostazione all'accenzione. Messages: quali modi ha la possibilità di ricevere o trasmettere. Altered: messaggi di modo alternativi.
Note Number
Indica l'intervallo di numeri di nota che lo strumento può trasmettere o ricevere. In genere lo strumento trasmette tante note quanti sono i tasti, mentre ne può ricevere molte di più.
Velocity
Le due colonne mostrano se lo strumento è in grado di trasmettere e ricevere i due messaggi di velocità (attacco e rilascio) di tasto.
After Touch
Key's: indica se la ricezione o trasmissione di After Touch è svolta per ogni singolo tasto. Chan's: se invece è svolta sul canale midi.
Pitch Bender
Riguarda appunto il Pitch Bender. Informazioni sulla risoluzione di intervallo, possono trovarsi sulla colonna Remarks.
Control Change
Indica la possibilità dello strumento a trattare messaggi di Control Change come ad esempio: Modulazione, Portamento, Volume, Pan, Sustain, Reverb, Chorus ecc.
Program Change
Indica l'intervallo di numeri che si può usare per impostare le singole voci.
System Exclusive
Vengono riportate le possibilità di trasmettere o ricevere messaggi di Systema Exclusivo.
System Common
Sezione dedicata al trattamento di sincronizzazione. Indica la possibilità dello strumento a trattare i messaggi:Song Position, Song Select, Tune Request.
System Real Time
Mostra la possibilità di ricezione e trasmissione del Clock e dei messaggi di Stop, Play e Continue.
Aux Messagges
Indica altri particolari tipi di messaggi che lo strumento può trasmettere o ricevere.
Ripetiamo che la lettura attenta della Midi Implementation Chart (Tavola di implementazione midi) èmolto importante, specialmente quando si vuole acquistare una nuova apparecchiatura midi.
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