Cesare Malfatti è uno dei pionieri della scena musicale alternativa italiana, come membro degli
Afterhours tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 e soprattutto come co-fondatore dei
La Crus insieme a
Mauro Ermanno Giovanardi e
Alessandro Cremonesi. Dopo le più recenti esperienze con
The Dining Rooms e
Amor Fou, e parallelamente con la reunion dei La Crus datata 2011, negli ultimi anni ha intrapreso una carriera solista.
Adesso dopo il nuovo album
"Una mia distrazione", inizialmente distribuito esclusivamente via mail, con un packaging altrettanto originale: una confezione sottovuoto fatta di cartoline con foto scattate dallo stesso Malfatti, che cambiano ogni cento copie, la crescita costante e continua del progetto ha però convinto Cesare Malfatti a voler tornare nei negozi di dischi, realizzando la pubblicazione ufficiale
"Una mia distrazione +2", grazie anche al contributo dei suoi fan ottenuto attraverso una campagna su MusicRaiser.
Il nuovo lavoro di Malfatti si tinge anche di jazz, grazie alla presenza di
Antonio Zambrini, pianista e compositore milanese. Ben orchestrato, arricchito dalla collaborazione di musicisti di estrazione diversa, quali
Matteo Zucconi al contrabbasso,
Riccardo Frisari alla batteria e
Vincenzo Di Silvestro agli archi, "Una mia distrazione +2" è un lavoro arioso e di ampio respiro melodico che è una vera e propria "distrazione felice" nel percorso di Malfatti, con 8 testi di
Luca Lezziero, 3 di
Vincenzo Costantino Cinaski e il contributo vocale di
Stefania Giarlotta. La produzione artistica è stata condivisa ancora una volta con
Paolo Iafelice (AdesivaDiscografica). Il nuovo disco è uscito oggi,
venerdì 9 maggio 2014.
“Una mia distrazione" è stata veramente una mia distrazione - racconta
Cesare Malfatti -.
Il disco è nato da una serie di coincidenze, prima tra tutte l'invito di un'amica comune che ha voluto ospitare me ed Antonio Zambrini all'inaugurazione di un suo spazio d'arte. All'evento era presente anche l'autore Luca Lezziero, che aveva già scritto otto testi su alcune mie idee musicali, e che vedendo quella serata mi ha spinto a pensare ad una collaborazione con Antonio. Così l’avventura è iniziata. Dopo le prime registrazioni, ho pensato di coinvolgere Riccardo Frisari e Matteo Zucconi, una affiatata coppia di batteria e contrabbasso bolognese che avevo conosciuto durante i miei concerti in giro per l'Italia. In una sola giornata sono riusciti ad imparare e interpretare i pezzi, suonando su delle basi ancora embrionali. Poi ho mandato tutto in Sicilia a Vincenzo Di Silvestro, un amico violinista da sempre appassionato al mio modo di fare musica, che ha aggiunto le sue orchestrazioni. Mi è bastato poi aggiungere, come tocco finale, il colore della voce femminile di Stefania Giarlotta e mi sono ritrovato tra le mani un disco completo. Mentre le mie canzoni si “facevano da sole” tra Bologna e Catania, Vincenzo Costantino Cinaski a Milano scriveva testi su miei provini di chitarra e voce ai tavolini dell' Arci Bellezza o del Pentesilea. Sono così arrivato ai brani di “Una mia distrazione” uscita nella sua prima versione artigianale a novembre. Ad "Una mia distrazione +2" ho aggiunto altri due brani scritti con Vincenzo Costantino Cinaski per arrivare alla versione finale, ufficiale, disponibile nei negozi di dischi."
Foto: Masiar Pasquali
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