La tradizione musicale della nostra terra, le nostre radici, i tesori chiusi dentro gli scrigni della memoria, sono fonte d'ispirazione per un cantautore calabrese davvero interessante, Carlo Grillo, produttore ed anche uno degli interpreti del CD
"Seculu Brigante" realizzato con il suo gruppo
"Calabria Logos", in cui la musica tradizionale calabrese è ri-arrangiata e reinterpretata per essere diffusa e soprattutto, mai dimenticata.
Nove canzoni tutte molto orecchiabili e gradevoli che entrano nella testa e stentano ad uscirne.
Basta ascoltare questo CD per entrare in un contesto musicale denso di suggestioni, in cui il recupero della tradizione e delle sue ammalianti sonorità, si innesta su una ricerca individuale colta e raffinata. La musica è quella mediterranea, solare ed insieme malinconica, dalle venature arabe, in un intreccio di suoni e di culture. Il disco, infatti, oltre ad avere radicate matrici di musica etnica, porta con sé alchimie di connubi audaci: con il jazz, il pop, il blues,...
I testi, rigorosamente in dialetto calabrese, hanno il piglio della poesia vera, quella lontana dai luoghi comuni e dai facili autobiografismi sentimentali. Il dialetto genera un substrato linguistico che va perfettamente di pari passo con la musica, realizzata con strumenti popolari, tradizionali, acustici che creano atmosfere di grande fascino.
Suoni e parole della nostra terra, dunque, una lingua per molti "antiquata", di uomini stanchi e vecchi, una lingua che molti considerano perdente, ma che Carlo Grillo ha scelto e rivitalizzato per raccontare la sua musica. Assolutamente devoto alla sorgente popolare, ovvero gli anziani, custodi orgogliosi di annali mnemonici praticamente inediti fatti di novene, filastrocche, canti tradizionali e poco frequentati, Carlo Grillo effettua ricerche musicali in loco, sicuro com'è dell'importanza di un simile lavoro di censimento. "Ho compiuto - precisa Carlo Grillo- ricerche sulle tradizioni etno-musicali delle zone limitrofe di Cosenza dove vivono contadini, massaie, operai e dove le generazioni più vecchie sono le ultime testimonianze di un microcosmo di canti e musiche che rischia di andare perduto".
Al fianco di Carlo Grillo (chitarra classica , battente e voce) autore di parole e musica di tutti i brani -solo due sono una rielaborazione di canti tradizionali- troviamo Carlo Mercuri al flauto traverso e barocco, Enzo Naccarato alla fisarmonica, Giovanni Reale al contrabbasso, Antonio Grillo e Velia Ricciardi alle voci.
"Seculu Brigante" è ricco di una sensibile compattezza dal punto di vista dell'amalgama strumentale; al primo ascolto emergono la chitarra, le ritmiche fantasiose della fisarmonica, un suono di presa immediata, secco, essenziale eppure stuzzicante e gradevole. Poi, via via, come sfogliando un libro di immagini, dopo i suoni si apprezzano le storie raccontate, i personaggi, l'attimo fuggente, i sogni di visioni fra realtà e fantasia, le invocazioni, l'essere donna, madre, amante"¦temi cari alla tradizione popolare, protagonisti di canzoni di oggi, espressioni di ansie e valori, attese e sofferenze di sempre.
Il disco è aperto dalla canzone "Arbiru" che simboleggia metaforicamente la donna, forte nella sua apparente e attraente delicatezza, un connubio entusiasmante di blues e liricità.
"Cum'è duce" é una canzone meravigliosa che dopo un'introduzione melodica affidata al flauto con accompagnamento di chitarra, spicca la voce di Velia Ricciardi, che duettando con i fratelli Grillo, Antonio e Carlo, riesce a creare un'atmosfera di oniricità che ci avvolge in una nuvola di pathos. Velia Ricciardi canta anche la canzone più tenera del CD, "Ninna Nanna", dove la sua dolcissima voce disegna melodie molto languide e suadenti.
Brano polifonico stupendo "Calavrisella" dove le voci maschili si mescolano in maniera magica disegnando melodie che gareggiano in un flusso continuo di sonorità ondeggianti. A chiudere il CD è la canzone che dà il titolo al lavoro, "Seculu Brigante" che vede coinvolti, in perfetto connubio voci che di fondono in un insieme di sonorità che colpiscono per semplicità e gradevolezza.
Di elevato livello l'esecuzione dei musicisti dotati di un'impeccabile tecnica che eseguono i brani in modo molto piacevole e raffinato. Il complesso musicale dei "Calabria Logos" è alla ricerca del suono originale attinente alle antiche tradizioni calabresi e attraverso la carezza della chitarra, i ricami dolcissimi del flauto, il suono penetrante del contrabbasso e l'inconfondibile armonia della fisarmonica, vivifica i toni ed i colori della nostra splendida terra.
Indubbiamente un ottimo disco, molto fresco e orecchiabile che piace sin dal primo ascolto. Si resta avvolti in sonorità calde, vere e vive; intrappolati da musica nuova inanellata a radici antiche, popolari che creano una sorta di nuova autenticità musicale.
è bello sapere che in una città come Cosenza, tra le paludi stagnanti della musica commerciale e da discoteca, si possono aprire dei meravigliosi barlumi di luce come quello offerto dai "Calabria Logos" con il loro "Seculu Brigante", musica in fondo senza tempo, ipnotica e sognante.
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