Parlare dei Thin Lizzy equivale a parlare del loro indiscusso leader, nonchè cantante, bassista e principale compositore Phil Parris Lynott (1947-1986), per molti il più grande compositore Hard Rock degli anni '70, per chi scrive un autentico genio capace di spaziare fra potenza e melodia, includendo nei suoi magnifici brani molteplici influenze (dal folk della sua natia Irlanda all'energia della nascente scena NWOBHM dei primi anni '80), riuscendo a risultare sempre credibile e attuale, mai banale come tanti altri suoi colleghi, che molto spesso si sono fossilizzati su di uno stile perdendo credibilità.
La raccolta pone in avvio il pezzo forse più noto del gruppo, quella "The Boys Are Back In Town" edita originariamente nel 1976 e balzata subito in testa alle classifiche di vendita di mezzo mondo grazie al suo incedere trascinante e al suo uncinante ritornello, trainando quel master-piece che risponde al nome di "Jailbreak", capace di far compiere al gruppo quel salto di qualità tale da portarlo davanti alle platee di tutta Europa e America.
L'intera discografia del gruppo è qui degnamente rappresentata (anche se gli esordi sono messi un pò in ombra, ndr.) Ed ogni brano ci regala un momento di storia e di successi, fino al 1983, anno di uscita del terremotante LP "Thunder And Lightning", ultimo lavoro in studio per i Thin Lizzy, con la line-up arricchita dalla presenza alla chitarra di un particolarmente inspirato e arrembante John Sykes (ex-Tiger Of Pang Tang), poi approdato alla corte di Sir David Coverdale (Ex-Deep Purple) nei più famosi e americaneggianti Whitesnake del masterpiece "1987").
Fra i tanti brani sono da sottolineare "Don't Believe A Word" (altro mega-Hit), "Out In The Fields" (in coppia con Gary Moore, altro maestoso guitar-hero che in epoche differenti ha condiviso le luci della ribalta con il compianto Lynott), la malinconica "Still In Love With You", qui arricchita da una versione dal vivo che ne aumenta la carica e l'enorme feeling espressivo.
Per dovere di cronaca ricordiamo che lo stesso Lynott è morto prematuramente, stroncato da un infarto nel Gennaio 1986, dopo una vita di eccessi, raggiungendo in cielo quella schiera di miti del Rock che vanno da Jimi Hendrix a Janis Joplin, da Jim Morrison a Bon Scott (AC/DC), da Bonzo Bohnam a Freddy Mercury, ai vari Cliff Burton, Jeff Buckley, Kurt Cobain e la lista - purtroppo - potrebbe essere ancora tristemente lunga.
In conclusione del CD è posta quella chicca chiamata "Whiskey In The Jar", traditional della cultura irlandese tradotta in musica dal bassista coloured, e attualissima ancora oggi, impossibile infatti non apprezzarne la vena ironica e ancora piùdifficile non canticchiarla, sin dalle prime note.
Grazie Phil, la tua musica e le tue strofe ci ricorderanno sempre la tua meravigliosa semplicità e il tuo sconfinato talento.
THIN LIZZY 8/10
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