Se non vi erano bastati la
reunion, il nuovo album e il nuovo tour, preparatevi a gustarvi una nuova sorpresa da parte dei (ben)tornati Take That: sotto l’albero arriva infatti
Look Back, Don’t Stare, il dvd del docu-film dedicato alla reunion della band inglese.
Il dvd ripercorre le tappe dell’ultimo anno che hanno portato alla registrazione dei pezzi del nuovo album Progress. Il film racconta dunque l’iter della reunion e offre numerose dietro le quinte inedite, comprese le testimonianze di Robbie Williams.
E proprio di
Robbie Williams è stata registrata una lunga intervista in cui l’artista racconta i suoi problemi con la band che hanno portato alla rottura negli anni scorsi, e la riconquista della fiducia nel gruppo.
I Take That saranno in tour durante tutto il 2011 e vi ricordiamo la data italiana prevista per il 12 luglio 2011 allo Stadio San Siro di Milano.
La Reunion dei Take That
La teen-band fenomeno degli anni ’90, sono oggi alle soglie dei 40, più maturi, qualche filo grigio fra i capelli, ma soprattutto più amici, balzati in vetta alle classifiche, di nuovo dopo 15 anni, con una reunion ”
che non vuole essere in alcun modo nostalgica, ma che sancisce invece un nostro passo avanti”, precisa Gary Barlow.
”
Progress” è infatti il titolo del loro nuovo album, uscito ieri 23 novembre in Italia e arrivato in vetta alla classifica britannica in una settimana: un evento in grado di smuovere dal torpore la discografia attuale, conquistando il record di vendite degli ultimi 13 anni.
Complice del successo è stato sicuramente il rientro nella formazione del “quinto elemento” Robbie Williams, dopo i successi e gli eccessi da solista: ”
Se ne parlava da tempo – confessa Gary, durante la conferenza stampa a Milano -, ma è stato solo l’anno scorso che io e lui abbiamo iniziato davvero a comporre insieme. Poi abbiamo cercato di mantenere il segreto, rintanandoci tutti e cinque in uno studio di Los Angeles”.
”
Reinserirmi nella band è stato un processo naturale – dice Robbie -, anche se ad un certo punto mi sono tirato indietro e ho pensato di lasciar perdere perché stavo male, avevo paura e volevo solo dimenticare l’industria musicale. Sapevo quanto mi avrebbe preso questo progetto”. Al lavoro per la prima volta come una vera squadra, la band ha iniziato ”
a comunicare in modo diverso, la musica ha fatto da terapia – commenta Mark Owen -. Per questo la gente ci segue, perché la nostra è una bella storia, una storia di guarigione e di aiuto reciproco”.
Ma la differenza con tante altre reunion, sottolinea Gary, ”
è che noi torniamo con un buon disco”, un concentrato di pop energico ed elettronico che si differenzia dalle ballate dei vecchi Take That ”e assomiglia al nostro primissimo album, ‘Take That and party’ come a chiudere un cerchio”, dice Robbie.
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