Dopo un lungo silenzio (sette anni!) discografico torna ad esibirsi nuovamente in
Italia una delle regine del cantautorato internazionale. Stiamo parlando di
Suzanne Vega che in estate ha in programma due nuovi concerti nel Belpaese:
mercoledì 16 luglio nel prestigioso palcoscenico del
Pistoia Blues (ingresso 20 euro più diritti di prevendita) e
venerdì 18 luglio a
Villa Venier - Sommacampagna in occasione del
Verona Folk Festival (ingresso 25 euro più diritti di prevendita). Le prevendite sono attive a partire dalla giornata di oggi, lunedì 31 marzo.
Tra le cantautrici più prolifiche della musica, Suzanne Vega si affaccia alla discografia nel 1985, con l’omonimo album subito ben accolto dalla critica musicale. Nel 1987 esce
Solitude Standing, disco che raggiunge la N.2 della UK Album Chart, e che contiene il singolo
Luka. Cambio di stile nel 1990 con
Days Of Open Hand, un disco più maturo, sperimentale e profondo, che si aggiudica un Grammy nella categoria Best Package, raggiungendo la settima posizione nelle classifiche di vendita inglesi. Due anni dopo è la volta di
99.9F°, una miscela eclettica di folk, dance ed industrial. Nel 1996 esce
Nine Objects Of Desire, semplice ed essenziale.
Songs In Red And Grey (2001) parla del suo divorzio dal marito e produttore discografico Mitchell Froom; nel 2003 è la volta della raccolta
Retrospective, The Best Of Suzanne Vega e nel 2006 di
Beauty&Crime, prodotto da Jimmy Hogart che, per questo lavoro, ha vinto un Grammy come “best engineered album, non classical”.
Dopo sette anni di silenzio
Tales From The Realm of the Queen of Pentacles, uscito il 4 febbraio per Cooking Vinyl, è il nuovo ed atteso album di studio: dieci nuove canzoni ispirate al mondo materiale e spirituale. Suzanne ha passato gli ultimi anni scrivendo e registrando questi brani in tour, tra Chicago, Londra, Praga, LA, New York e Kyserike Station, una vecchia stazione ferroviaria a nord dello stato di New York. La lavorazione del disco è avvenuta per la maggior parte ai Clubhouse Studios di Rhinebeck (New York) e l'album è stato missato da Kevin Killen (che ha lavorato con Peter Gabriel e Kate Bush), sotto la direzione artistica di Gerry Leonard, produttore per oltre una decade di David Bowie.
«Molti dei miei vecchi dischi, soprattutto il secondo, parlavano dell'essere solitari. Quest'album racchiude un senso di connettività, c'è uno spirito diverso.»
Oltre allo storico bassista
Mike Viscelia ed al batterista
Doug Yowell, nel nuovo lavoro Suzanne Vega ha riunito un illustre gruppo di musicisti tra cui
Gail Ann Dorsey e
Zachary Alfors (David Bowie) al basso e batteria, il bassista
Tony Levin (Peter Gabriel) su brani ritmici come “I Never Wear White” e “Don’t Uncork What You Can’t Contain”; il batterista
Jay Bellerose (principale batterista di T-Bone Burnett); il “mago” dell'acustico
Larry Campbell (Bob Dylan) al banjo, mandolino e piatto;
Sterling Campbell (David Bowie, B52s) alla batteria in “Don’t Uncork What You Can’t Contain” e “Laying on of Hands”;
Alison Balsom, tromba principale per la London Chamber Orchestra che suona nel brano “Road Beyond This One (Horizon) for Vaclav Havel”.
Le sezioni d'archi sono state registrate in Repubblica Ceca con la Smikov Chamber Orchestra. Ad aggiungere il tocco finale con le voci di sottofondo, Catherine Russel, conosciuta per il suo lavoro, tra gli altri, con David Bowie e Paul Simon,
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