La sedicesima edizione del Festival Danza Urbana, primo festival in Italia dedicato alla danza nei paesaggi urbani, promosso e curato dall'omonima associazione e diretto da Massimo Carosi, rappresenta per la città di Bologna uno degli appuntamenti storici che chiude il cartellone delle iniziative estive del comune. Il Festival quest’anno, in scena dal 4 all’8 settembre, si focalizzerà attorno agli assi “corpo, città, territorio” come linea e sguardo sulla città di Bologna attraverso la scelta di spettacoli di danza in spazi non convenzionali. La programmazione si apre con l’ultimo lavoro del franco tunisino Seifeddine Manai che, prendendo spunto dalla recente rivoluzione araba a Tunisi (dove i cittadini per rivendicare cittadinanza e democrazia hanno occupato gli spazi pubblici), elabora un lavoro coreografico animato da una danza vigorosa, energica e spettacolare. (Per la
prima volta in Italia, in prima nazionale). Da quella stessa miccia sono nate poi le piazze degli indignados con la Porta del Sol a Madrid e Occupacy Wall Street a New York. La riflessione sugli spazi pubblici che il Festival propone grazie a questo lavoro si arricchisce di uno sguardo più politico e rappresenta l’avvio di un approfondimento tra spazio pubblico, democrazia, corpo e arte che si snoderà in spettacoli ed iniziative anche nel prossimo biennio.
E poi Gruppo Nanou, Cristina Rizzo, Urbani Guerra sono solo alcune delle compagnie presenti nella programmazione, affiancate da un workshop rivolto a danzatori e performer condotto da Alessandro Sciarroni che connota la vocazione laboratoriale del festival teso alla formazione sia di performer che di un pubblico capace di osservare come le opere possano crearsi ed essere valorizzate dal contesto urbano.
Confermati gli appuntamenti con Mas Danza, una giornata interamente dedicata alla nuova scena coreutica spagnola (con Manuel Rodriguez, Emily Tanaka e Alvaro Frutos) e con la quarta edizione di Intercity una vera e propria rassegna all’interno della programmazione che unisce quattro capoluoghi dell'Emilia-Romagna (Bologna, Ravenna, Ferrara e Modena). L'iniziativa è promossa da Anticorpi – Rete di festival, rassegne e residenze creative dell’Emilia-Romagna. Questo progetto di condivisione dei rispettivi cartelloni intende sollecitare la mobilità dei differenti pubblici grazie al lavoro coordinato dei rispettivi programmatori. Quest’anno l’iniziativa assume un significato ulteriore, diviene segno di cooperazione, solidarietà e voglia di rinascita di un territorio segnato dal terremoto. Intercity- in stretta collaborazione e sinergia con il Festival della Filosofia di Modena,
si trasforma in laboratorio di site-specific-dance-work (creazioni appositamente realizzate per un luogo) per giovani coreografi, attraverso diverse tappe di lavoro: Bologna e Ravenna, poi alcuni luoghi interessati dal terremoto dell’Emilia. L’iniziativa sarà uno strumento di promozione delle campagne di raccolta fondi a favore dei teatri lesionati dal terremoto, come il Teatro Comunale di Ferrara.
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