L'arrivo delle nuove tecnologie, l'affermarsi del digitale e la comparsa delle piattaforme di streaming, hanno avuto un effetto dirompente nella musica, anche per quanto concerne il diritto di autore, e le diverse normative in corso.
Diritto d'autore: Che cosa È?
Definito per la prima volta dalla legge n°633 del 22 aprile 1941, recentemente modificata (l'ultima modifica risale al 2017), il diritto di autore tutela le "opere di ingegno creativo" che, pertanto, appartengono a diversi ambiti che spaziano dalla letteratura alla poesia, dal cinema al teatro, dall'arte alla musica.
Con l'avvento delle nuove tecnologie digitali in diritto di autore è stato, nel tempo, ampliato anche alle opere fotografiche, alle realizzazioni di disegno industriale, alle banche dati.
Volendo schematizzare, possiamo osservare come il diritto d'autore comprenda:
- diritto alla paternità dell'opera
- diritto al mantenimento dell’integrità dell’opera;
- diritto di pubblicazione dell’opera o del ritiro della stessa dal mercato.
Per quanto invece concerne i diritti riconosciuti all'autore in merito all'utilizzazione dell'opera, ricordiamo:
- diritto di riproduzione;
- diritto di esecuzione, rappresentazione, recitazione o lettura pubblica dell’opera;
- diritto di diffusione;
- diritto di distribuzione;
- diritto di elaborazione dell’opera.
In merito alla gestione del diritto d'autore, l'ordinamento italiano prevede che sia la SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) a gestire la riscossione dei ricompensi e la ripartizione degli stessi.
Diritto d'autore e streaming: la difficoltà di tutelare gli artisti
La diffusione sempre crescente di piattaforme di streaming, Spotify , in testa ed il crescente utilizzo di prodotti musicali in rete ha reso necessario un intervento tempestivo della Comunità Europea, proprio in merito alla tutela del diritto d'autore in contesti digitali.
La direttiva elaborata, il cui recepimento per gli stati membri prevedeva come termine ultimo il 7 giugno 2021, come anticipato, tutela la creatività nell'era digitale ed introduce norme volte a garantire una remunerazione più equa per i creatori e i titolari dei diritti, oltre che per gli editori di giornali e i giornalisti, cercando di rendere più trasparenti possibili le loro relazioni con le piattaforme digitali.
In linea di massima si prevede che i servizi che offrono la possibilità di condividere contenuti debbano ottenere un'autorizzazione degli stessi titolari dei contenuti.
Tuttavia la questione inerente la difese del diritto d'autore online è piuttosto annosa, in modo particolare per quanto concerne le royalties decisamente troppo basse per gli autori stressi.
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