Conflitti illustri V

I nostri conflitti illustri si chiudono con un'eroina di romanzo e un piccolo epilogo "Conflittuale""¦ M ci rileggeremo presto con nuove storie Anna Karenina, conflitti letterari Ma la terra con cui hai diviso il freddo mai più potrai fare a meno di amarla (Vladimir Majakovskij) Leone Tolstoj tra il samovar e il freddo pulito della sua Russia né europea né asiatica (continente di mezzo in cerca d'identità) tenta di scriverne un affresco invece"¦ Anna, un personaggio, sfugge completamente dalle mani del suo creatore, da ogni preordinato disegno su di lei nell'architettura del romanzo. Emerge infatti una figura forte, passionale che incontra un uomo, che se ne innamora, che lascia tutto inseguendo questa passione. Lo preferisce al marito, al figlio, alla sua bella casa. Non riesce a rimpiangere la vita di prima ma si sente "imperdonabilmente felice" malgrado l'umiliazione, malgrado il dolore e la società ostile poiché ora c'è Vrònskij. Quando sente che questo grande progetto comincia ad incrinarsi non si tira indietro, non rinuncia. Ha perso tutto, fallimento completo ma per lei Vrònskij avrà gli occhi del primo incontro. Due mondi diversi l'uomo e la donna. Torniamo da dove siamo partiti. Taglie e misure dei sacrifici e dei sentimenti troppo differenti per indossare lo stesso abito. Doppio conflitto, uno dentro l'altro: una matrjoska, siamo in Russia non a caso. Il primo: Tolstoj e la sua creatura che sbraita e s'impossessa del libro. Il romanzo è suo, anche se dopo la sua morte ci sono circa un centinaio di pagine. Tolsotoj scrive e non capisce. Scrive e il tempo passa e le pagine sono sempre su Anna. Sempre e solo lei con le sue vicende femminili e universali al di là di Mosca o di San Pietroburgo"¦della Russia che voleva fermare come su un dagherrotipo. Il secondo è dentro al primo: Anna lascia marito e figlio, rispettabilità e serenità per Vrònskij. Anna fino alla fine non capisce e non riuscirà a capire: "Cosa faccio?" sono le ultime parole. Tolstoj: scrittore Anna K: personaggio Conflitto: scopi dell'autore "" libertà del personaggio, paura di un romanzo incompiuto Anna K.: abbandono totale Vronskij: abbandono parziale Conflitto: amore "" disamore, fallimento di una vita e dolore lancinante E ancora Cesare e il senato, Napoleone e Waterloo, Cirano e il suo naso, politici e scrittori, fumettisti e dittatori, Montecchi e Capuleti, USA-URSS, luddisti e fabbriche, indiani e giubbe blu, colonialisti e coloniali, artisti e lobby partitiche, studenti e rivoluzioni, cantanti e tifosi"¦L'amore-odio tra artisti: per fascinazione letteraria ricordo Verlaine e Rimbaud fino alla revolverata del primo al secondo"¦fino all'eterno ritorno"¦O Van Gogh e Gauguin..il primo addirittura si taglia l'orecchio quando Gauguin parte verso viaggi polinesiani. Il contrasto di interpretazioni e rappresentazioni diverse della realtà, di universi culturali opposti, identità troppo grandi o troppo piccole"¦Sono conflitti di certo enormi e forse poco applicabili ma non lontani così tanto dalle nostre vite più"normali". Anzi queste storie si appoggiano so motivazioni molto più sostanziali e giustificabili delle cause a volte irrisorie, delle prese di posizione, dei nostri conflitti quotidiani. Il gioco di incontro- crisi - scontro è lo stesso. Spesso il conflitto sembra comunque obbligato e irrisolvibile semplicemente per due motivi: perché non riusciamo a pensare (a dire, sì) che la diversità è la nostra più grande ricchezza e che il silenzio è l'ombra nera di ogni parola. Intendo il silenzio dei pregiudizi, delle urla, del potere, dell'accecamento. L'ombra di queste parole è il silenzio. Il silenzio delle chiacchiere, delle fabbriche, degli ipermercati costruiti su luoghi sacri, delle parate militari e principesche"¦Il silenzio di un quartiere cementato, pieno di spazzatura, ingabbiato dai voleri del progresso. Non l'altro, anzi"¦"se ci fosse un po' più di silenzio, se tutti facessimo un po' più di silenzio forse qualcosa potremmo capire" (Federico Fellini). Rubrica di Albano Ricci, inviato da www.latalante.it

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