Dal mese di dicembre 2004 a tutt'oggi, la SIAE si trova ad essere "governata", limitatamente agli atti di ordinaria amministrazione, da un CdA incompleto (costituito da cinque membri sui nove previsti dallo Statuto e senza il Presidente) in seguito della Decisione del Consiglio di Stato n° 7857, depositata il 3 dicembre 2004 (per maggiori informazioni e dettagli vedi il Notiziario ACEP del mese di Gennaio 2005).
Le funzioni del Presidente della SIAE, in questi mesi, sono state egregiamente esercitate da Silvano GUARISO che, quale consigliere più "anziano" di nomina elettiva, si è assunto il gravoso incarico di "traghettare" la SIAE verso una futura progressiva situazione di nomalità.
E se egli non avesse accettato questo impegno la SIAE sarebbe stata immediatamente "commissariata".
Fortunatamente la SIAE, grazie alla elevata professionalità media della maggior parte dei suoi dirigenti, dipendenti e mandatari, non ha mai avuto problemi di cedimenti o sopravvivenza ed ha sopportato in passato lunghi periodi di commissariamento, momenti critici che però incidono sulla capacità di adeguare velocemente la stessa SIAE ai cambiamenti di una società sempre più tecnologica e globalizzata.
Abbiamo già riferito su come il CODACONS, nota associazione che tutela i diritti dei consumatori, stia bersagliando la SIAE di ricorsi giudiziari al TAR del Lazio (nei giorni scorsi è stato notificato il settimo atto di "motivi aggiunti" collegati al ricorso principale), non soltanto perché ritiene illegittime molte delibere del Consiglio di amministrazione, ma soprattutto perché considera l'intero CdA destituito e totalmente annullato dalla sopra citata Decisione del Consiglio di Stato; pertanto, a loro giudizio, anche i cinque Consiglieri di amministrazione attualmente in carica sarebbero da considerarsi decaduti e conseguentemente invalidabili le relative deliberazioni.
Dunque, solo le Sentenze giudiziarie del TAR del Lazio ed eventualmente, in caso di appello, del Consiglio di Stato (certamente in tempi non brevi) chiariranno tali delicate questioni.
Ma nel frattempo la SIAE non deve continuare ad essere governata in condizioni di mera "ordinaria amministrazione", frenando ogni utile processo di rinnovamento ed ammodernamento che, pur molto lentamente, era iniziato nel 2004 e che ora si è interrotto.
E' necessario che i vertici della SIAE siano, al più presto, dotati della pienezza dei poteri, o mediante la riconferma "in toto" del precedente CdA (come richiesto dall'Assemblea in data 21 dicembre 2004) oppure mediante altra soluzione da individuarsi a breve, che in ogni caso permetta alla SIAE di essere governata con la massima efficienza, al fine di fronteggiare con determinazione le sfide tecnologiche che ogni giorno rendono più difficile la tutela del diritto d'autore e fino a quando le Sentenze sui predetti ricorsi giudiziari diverranno certe e definitive.
Pertanto l'ACEP, insieme all'ASSOCIAZIONE e all'UNCLA, quali organizzazioni che rappresentano la stragrande maggioranza degli associati autori della Sezione Musica, hanno fatto pervenire alle massime istituzioni italiane (al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Ministro vigilante per i Beni e le Attività Culturali, al vice Ministro delegato alla Siae e a tutti i Ministri) un documento sollecitando "un intervento risolutivo e tutorio da parte del Governo nell'esercizio del suo potere-dovere di Vigilanza sull'Ente pubblico SIAE".
Nelle due ultime riunioni (18 e 24 marzo), il Consiglio dei Ministri si è già occupato del "caso SIAE" ascoltando una relazione del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, ma ha rinviato ogni decisione ad una prossima riunione, che si terrà dopo le prossime elezioni regionali.
E ci auguriamo che presto si sblocchi l'attuale situazione di "stallo".
Da parte nostra abbiamo più volte espresso il nostro dissenso nei confronti di alcune decisioni e comportamenti del precedente CdA.
Inoltre, nei mesi scorsi, la Coalizione di maggioranza IdeaSiae ha anche tentato (episodio grave, a nostro avviso!) di minare la ripartizione analitica e capillare sulla musica dal vivo di Classe Prima Concertino, tradendo così le promesse elettorali fatte agli associati.
Pertanto, nostro malgrado, abbiamo perso gran parte della fiducia nella maggioranza che ha governato la SIAE fino al mese di dicembre 2004.
E qualunque sarà la decisione del Governo e dell'Autorità vigilante sulla SIAE, desideriamo comunque esprimere alcune nostre considerazioni.
Le regole dettate dall'attuale Statuto e Regolamenti della SIAE non soltanto non hanno risolto, ma hanno aggravato il problema della difficile governabilità della SIAE (che ha subìto ben tre lunghi commissariamenti governativi negli ultimi dodici anni).
Oggi gli autori della Sezione Musica, stanti le attuali normative, si sentono ingiustamente "ostaggio" delle altre Sezioni SIAE, le quali coalizzate insieme ai grandi colossi editoriali (prevalentemente multinazionali) hanno posto in forte minoranza gli autori della Sezione Musica.
E la stragrande maggioranza degli autori e dei piccoli e medi editori musicali (e cioè numericamente oltre l'ottanta per cento degli associati) non si sente adeguatamente rappresentata negli Organi sociali della SIAE, proprio a causa di regole contraddittorie e non aderenti alla realtà oggettiva.
Difatti, da una parte abbiamo un Regolamento elettorale che assegna la maggior parte dei seggi nell'Assemblea SIAE alle fasce reddituali alte, mediante un moltiplicatore dieci attribuito al reddito percepito.
Dall'altra parte abbiamo uno Statuto che, esattamente al contrario, assegna il 50% dei seggi dell'Assemblea alle Sezioni diverse dalla Musica (Cinema, Lirica, DOR e OLAF), nonostante queste Sezioni incassino meno del 20% dei diritti gestiti dalla SIAE.
Oggi (...ma è stato così anche nel recente passato) il governo della SIAE è in mano a poche grandi case editrici, prevalentemente multinazionali, organizzate e potenti sia economicamente che politicamente, alleate con i rappresentanti delle Sezioni diverse dalla Musica, attraverso la cosiddetta coalizione IdeaSiae.
E' dunque ovvio che tale governo della SIAE risulti sbilanciato e incapace di trovare soluzioni equilibrate, che contemperino gli interessi e i diritti della stragrande maggioranza degli associati.
Vogliamo citare soltanto un esempio, ma lampante, di come un governo della SIAE così squilibrato (a favore delle altre Sezioni SIAE e a danno della Sezione Musica) abbia prodotto negli ultimi anni gravi anomalie, che incideranno pesantemente e negativamente per vari decenni sui Bilanci della SIAE.
Tutti sappiamo che fino all'entrata in vigore del nuovo Statuto esisteva una sostanziale differenza fra gli associati della SIAE: da una parte i "Soci" che godevano di privilegi, in particolare il diritto di percepire, all'età di sessant'anni, un assegno mensile di professionalità e dall'altra parte gli "Iscritti" che non godevano di questi "benefit".
Ebbene nell'anno 2002 il nuovo Statuto della SIAE ha abolito la distinzione fra "Soci" e "Iscritti" ma, prendendo a riferimento l'ultimo decennio (tanto per fare un esempio) gli associati della Sezione DOR nominati Soci sono stati in numero molto maggiore rispetto a quelli della Sezione Musica, nonostante la Sezione Musica incassi otto volte di più rispetto alla Sezione DOR.
Qual'è, secondo Voi, il motivo di questa grave anomalia? E perché le risorse della Sezione Musica sono state distratte e dirottate verso altri lidi?
Qualcuno darà la colpa alle regole obsolete che determinavano i diritti ad accedere alla qualifica di "Socio".
Questo noi lo sappiamo bene, perché il presidente dell'ACEP, già quasi dieci anni fa chiedeva la modifica di tali regole e per protesta ha anche rifiutato personalmente la propria nomina a Socio (vedi a tal proposito la pagina www.assoacep.com/rifiutare.htm) denunciando con lettera raccomandata A.R. la situazione con le seguenti testuali parole:
"... La vigente e complicata normativa produce gravi storture, talvolta inaccettabili. Molti autori professionisti e di opere di successo, con incassi consistenti e costanti nel tempo, seppur concentrati in una sola Classe, non riescono in tutta la loro vita ad ottenere la qualifica di Socio; mentre altri autori di opere sconosciute e con incassi ben più modesti ma sapientemente distribuiti, che lievitano improvvisamente verso l'alto per un solo quinquennio, dopodichè si riducono enormemente e spesso spariscono (non dico altro perchè non occorre) ottengono, in virtù delle regole vigenti, la nomina a Soci della SIAE".
In ogni caso, l'esistenza di regole sbagliate non può giustificare il fatto che la Sezione DOR abbia visto nominati un numero di Soci circa 10 volte superiore rispetto a ciò che le spettava in proporzione ai propri incassi sezionali, a discapito della Sezione Musica, che dovrà sobbarcarsi per i prossimi decenni il pagamento di tali e tanti assegni di professionalità, negati a propri associati ed invece concessi ad altri.
A nostro avviso, se si desidera una SIAE equa, equilibrata e finalmente governabile, è necessario che le altre Sezioni facciano un deciso passo indietro e che la Sezione Musica si riappropri di ciò che le spetta di diritto.
La ripartizione dei seggi nell'Assemblea SIAE va ridiscussa, concordata e ridisegnata sulla base dell'apporto economico di ciascuna Sezione.
Non arriviamo a chiedere uno "pseudo-federalismo" economico, sicché che ogni Sezione amministri e gestisca le proprie risorse.
E nemmeno chiediamo l'applicazione di quel coefficiente dieci previsto nell'attuale Regolamento elettorale, che anzi abbiamo sempre contestato e giudicato iniquo.
Chiediamo semplicemente una ponderazione equa dei seggi, sulla base degli apporti sezionali al Bilancio della SIAE.
Pertanto la Sezione Musica, che apporta oltre l'80% degli incassi SIAE, dovrà avere un numero adeguato di seggi in Assemblea.
L'ideale sarebbe che gli associati alla SIAE non dovessero neppure dividersi fra una maggioranza e una opposizione, perché gli autori, nell'esplicare la propria arte creativa, non hanno (o almeno non dovrebbero avere) un colore politico, nè una collocazione di destra o di sinistra, ma soltanto l'esigenza di ripartire correttamente ed equamente i diritti che la SIAE incassa per loro conto.
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