Il 25% del mercato italiano di Cd e musicassette è in mano ai pirati, per un giro d'affari di di 55 milioni di euro e 11 milioni di pezzi venduti. E' quanto emerge da uno studio di Confesercenti che a livello mondiale stima la merce contraffatta nel 36% del mercato, mentre a livello europeo il business si aggira sui
4,5 miliardi euro all'anno.
Tornando all'Italia nel solo 2001 sono stati venduti
10.350.000 cd musicali pirati, 650.000 musicassette, 350.000 video cassette, 2.300.000 smart card truccate, 1.350.000 SOFTWARE. I maggiori produttori di cd contraffatti sono i paesi asiatici, Taiwan, Honk Kong, Singapore, Macao, mentre l'Italia si colloca al quinto posto della top ten mondiale con il 25% del mercato nelle mani di pirati. Una percentuale, rivela Confesercenti, che supera il 40% al Sud dove i proventi delle vendite contribuiscono all'arrichimento delle organizzazioni criminali, con fatturati miliardari.
E se nel mondo la percentuale più alta di prodotti contraffatti sul mercato interno è in Cina (90%), Russia (65%), Messico (65%) e Brasile (50%): in Italia, sono Napoli (con 504.266 sequestri nel 2001) e Roma (129.860) a guidare la classifica delle città italiane dove il fenomeno della pirateria MUSICALE è il più grave seguite da Pescara (107.763), Milano, Caserta, Messina, Bari e Pistoia. La capitale -sottolinea la ricerca del Centro Studi Temi di Confesercenti- guida invece la classifica degli arresti (70), mentre a livello nazionale sono quasi 6.000 le persone indagate e 3,5 milioni i Cd sequestrati, 211.000 le musicassette, 120.000 le video cassette, 7.734 giochi play station, 6.000 smart card truccate e 73.000 cd supporti vergini.
Quanto all'attività di contrasto nel 2001 sono stati sequestrati il 14% di cd in meno rispetto al 2000, il 62% di musicasette in meno e il 91% di videocassette in meno. In aumento,invece, le smart card truccate (+92%) a testimonianza che il mercato nero segue anche la moda. Per quanto riguarda i protagonisti della contraffazione: i venditori extracomunitari (nordafricani in particolare) -continua la nota- sono il principale canale attraverso il quale avviene la commercializzazione dei prodotti: dei 400.000 attivi nei mesi estivi sulle spiagge e nelle città italiane circa 80.000 vendono Cd musicali e videogiochi. Le organizzazioni che gestiscono il traffico illegale sul territorio nazionale si avvalgono di professionisti, di una capillare rete distributiva costituita, spesso, da insospettabili intermediari dotati di sofisticate attrezzature informatiche che consentono oggi di produrre fino a 25 cd al minuto.
'La stragrande maggioranza degli acquirenti di cd musicali è rappresentata da giovani tra i 14 ed i 33 anni che spesso hanno difficoltà ad affrontare i costi imposti dalle case discografiche, aggravati per di più da un'Iva al 20% che deve pertanto, essere drasticamente ridottà'. Ad affermarlo è il presidente della Confesercenti, Marco Venturi commentando i dati sulla contraffazione. 'In particolare -continua- il consumo di cd da parte di giovani tra i 14 ed i 17 anni è sceso del 7,9%, un dato che rende necessari interventi per arginare il fenomeno della pirateria rilanciando il mercato legalè'.
E per rilanciarlo, è necessario 'intensificare i controlli e l'attività repressivà' ma bisogna anche 'intervenire per liberalizzare il mercato discografico, evitando che le 'majors' continuino a realizzare malgrado gli interventi dell'Antitrust, una politica commerciale di cartello, impedendo così la dovuta concorrenza senza la quale è impossibile avere una riduzione dei prezzi adeguata a fare ripartire il mercato discografico 'ufficialè'.
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