Esce il
2 aprile 2013, il secondo album della cantautrice
Simonetta Spiri, distribuito da Edel intitolato, “Quella che non vorrei”. “Un album pop con arrangiamenti r’n’b in cui Simonetta è interprete e autrice, in cui si è circondata di importanti collaborazioni: Nicolas Bonazzi, autore di “Lontano da qui”, con cui duetta nella versione acustica; Tony Maiello, autore de “Il resto è niente”; il gruppo rap Madback (“Altrove” e “Dopo mi uccidi”).
Un album con una forte valenza autobiografica, che racconta il percorso personale e artistico di Simonetta e che mette a fuoco il "mondo" della giovane artista attraverso 11 canzoni che hanno come filo conduttore i sentimenti più profondi che caratterizzano l'esistenza e la sua vita interiore, come nel brano che dà il titolo al disco in cui racconta la ricerca di se stessa ("Quella che non vorrei"), il rapporto e la gratitudine verso i suoi genitori ("E' ora", "Il resto è niente"), la travolgente intensità dell’amore ("Aura", "Se") e la sua intimità ("L'impossibile"), dubbi, delusioni ed interrogativi generazionali ("Dopo mi uccidi, "Altrove").
In estate parte il tour italiano e per la prima volta l'autrice e cantante si esibirà all’estero.
Questo è un estratto della lettera che Simonetta ha scritto ai suoi fan pochi giorni fa su Facebook:
“Sulla cover dell’album ho voluto fortemente un simbolo che ho scelto personalmente, una figura che rappresenta un arco con una freccia e un cuore perché descrive perfettamente quello che volevo trasmettere a tutti voi. Il cuore raffigura l’amore, al mondo non si può e non si riesce a fare nulla senza amore! Ci vuole amore nel lavoro, nello sport, negli hobby, verso il prossimo… e ovviamente ci vuole amore verso la vita. Perché arco e freccia? Ligabue cantava alcuni anni fa “Sulla mia strada”, canzone stupenda che ho amato tanto sin dal primo ascolto, in cui raccontava del “non essere” ciò che gli altri vogliono che tu sia. Essere se stessi significa lottare tutti i giorni, e nella lotta si è soli, con il proprio arco e le proprie frecce. Credo che ognuno di noi abbia le sue frecce e stia proprio ad ognuno sfruttarle al meglio per raggiungere la felicità! Qualche tempo fa ho letto un libro che racchiude pienamente il senso di quello che ho voluto rappresentare con il simbolo grafico, si chiama “Hunger games” di Suzanne Collins. La protagonista di quest'opera letteraria lotta per non essere quella che gli altri le dicono di essere, per essere se stessa e vivere come vorrebbe, in ogni situazione, in ogni dove e in ogni quando. Lotta con il suo arco e le sue frecce per essere quella che vuole e per non essere quella che non vorrebbe. Mi auguro di essere riuscita a trasmettervi qualcosa in più su “Quella che non vorrei” ma sono certa sarà la musica a parlare. Per niente al mondo sarei “Quella che non vorrei”.
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