Pubblichiamo la lettera di un lettore a “La Repubblica”Â, nella quale vengono svolte delle considerazioni che confermano per intero le preoccupazioni degli artisti sulle prospettive del loro lavoro e della loro previdenza.
Nel 1981 fu lanciata dai Pooh una canzone intitolata “Chi fermerà la musica”Â. Allora avevo 14 anni e credevo che nessuno avesse tale potere. Adesso di anni ne ho 35 e devo ricredermi anche su questa "verità". Chi suona sa già di cosa sto parlando, per gli altri è necessaria una breve spiegazione. In Italia dal 1947 esiste una società chiamata Enpals (Ente Nazionale Previdenza Assistenziale Lavoratori dello Spettacolo) che però pochi conoscevano. Hanno pensato pertanto di stipulare una convenzione con la Siae (Società Italiana Autori Editori), molto più ramificata sul territorio, per verificare che tutti (ma proprio tutti e a qualsiasi livello) coloro che si esibiscono in pubblico siano in regola con l'iscrizione Enpals, altrimenti multe salatissime e ritiro degli strumenti.
Detto così non sembra niente di particolarmente difficile, ma è notevole l'impatto pratico sia sui gestori dei locali che sui gruppi dilettanti, tali solo perché suonare non è il lavoro primario, non certo per capacità e qualità. Per i primi le già complicate trafile burocratiche sono francamente diventate uno stress enorme, con costi elevatissimi, tanto che già parecchi locali hanno interrotto la programmazione limitando così ulteriormente i già pochi spazi dedicati alla musica (di qualsiasi genere).
Per i gruppi già in attività l'impresa è oltremodo titanica. Io stesso ho provato, ve lo assicuro, a regolarizzare la mia posizione, ma ho incontrato solo confusione, superficialità e moltissime versioni sul cosa si deve fare.
Alla fine però ho capito tutto: ad ogni concerto il gestore deve segnare sul borderò Siae il mio codice Enpals, mi deve rilasciare un documento con la cifra percepita in base al quale devo emettere fattura. Fattura? Allora mi serve anche la partita Iva, e come faccio ad aprirla? Idea: mi iscrivo ad una cooperativa! Solo che tra iscrizione e spese varie, se non suono almeno 50 volte l'anno vado in perdita.
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