Psiche, figlia di re, era la più piccola di tre sorelle. E' una fanciulla talmente bella da suscitare persino la gelosia di Venere che ordina al figlio, il dio Amore, di ferirla con una delle sue frecce perché sorga in lei l'affetto per un uomo bruttissimo. Ma Amore, appena vede Psiche, se ne innamora, la fa trasportare dal vento Zefiro in un magico palazzo e i due si promettono amore eterno. Amore, spiegando le sue bellissime ali, torna ogni notte a trovare la sua amata, ma la fa giurare di non guardarlo mai, e per nessuna ragione, in volto, altrimenti la loro relazione si interromperebbe all'istante. Psiche tuttavia non resiste: istigata dalle sorelle dubita che l'innamorato possa essere un orrendo mostro e tenta "" malgrado il giuramento "" di osservarlo nel sonno durante la notte, alla luce di una lampada.
Bellissima appare ad occhi umani la visione del dio dormiente. Ma una goccia d'olio cade dalla lampada: risveglia Amore che, infuriato, rimprovera la fanciulla e la abbandona. Psiche tenta invano di seguirlo in volo aggrappandosi alle ali del dio, si dispera, piange a lungo la perdita del suo innamorato.
Per poter ricongiungersi a lui ed essere accettata nell'Olimpo eve affrontare l'ira di Venere, che sfoga la sua gelosia imponendole di superare quattro difficilissime prove, l'ultima delle quali comporta la discesa nel regno dei morti e il farsi dare da Persefone un vasetto. Psiche avrebbe dovuto consegnarlo a Venere senza aprirlo, ma la curiosità la perde ancora una volta. La fanciulla viene allora avvolta in un sonno mortale, ma interviene Amore a salvarla; non solo: il dio otterrà per lei da Giove l'immortalità e la farà sua sposa.
Sarà Giove stesso a unirla in legittime nozze con Amore davanti a tutto il consiglio degli dei riunito. Infine, Giove le dà da bere l'ambrosia e le dona così l'immortalità. Dalla loro unione nascerà una figlia, chiamata Voluttà.
Questo è il racconto di Amore e Psiche, mito dell'uomo e della sua duplice natura istintuale e raziocinante. L'uno rappresentato dall'uomo e l'altro da una donna. Il divino irrazionale e l'uomo, da sempre in lotta e in unione tra loro, come se non fosse possibile vivere separati o uniti. "Con te o senza di te non posso vivere" (Ovidio). Una favola popolare e al tempo intellettuale.
Uomo e donna, amore e ragione, paura e tentazione di guardarsi, di commettere uno sbaglio.
Raccontarsi storie è un modo di comprendersi più efficace. Così possiamo capire il senso delle cose e a molte altre trovarglielo"¦ che da ragione e sentimento ne scaturisce una voluttuosa passione"¦ o che è un errore imperdonabile accendere la luce quando stai sognando.
Rubrica di Albano Ricci, inviato da
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